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Educare alla libertà: il metodo Montessori è prezioso oggi più che mai

Il rapporto tra genitori e figli è un viaggio alla scoperta delle incognite, tra tante domande e (ancora) poche certezze. Proprio per questo motivo è fondamentale affrontarlo per fasi, senza farsi travolgere dalla grandezza di un percorso senza fine.

Di fronte a nuove esperienze, l’essere umano tende a costruire uno scudo per cercare di avere il controllo di situazioni che non conosce. C’è chi lo considera un bene, una forma di disciplina che è opportuno mettere in atto. Tuttavia il confine tra guidare e limitare è davvero sottile

Il Metodo Montessori: l’essenza dell’apprendimento spontaneo

Il metodo Montessori è un’espressione del linguaggio spontaneo. Non si tratta di un classico insieme di pratiche e tecniche, ma di una visione circa la natura della mente e la possibilità reale di libertà da tutti quei condizionamenti che la costringono a rigide istruzioni e ragionamenti guidati. È dal 1897 che la pedagogista Maria Montessori ha reso pubblico uno strumento che promuove lo sviluppo di una dimensione individuale della consapevolezza, di uno stato di conoscenza e del fare che lascia ampio spazio a un sistema di autocostruzione e autodeterminazione del bambino. Secondo questo modello educativo i bambini e gli adulti seguono un percorso formativo parallelo. L’adulto deve imparare a non sostituirsi al bambino e a riconoscere fin dai primi anni di vita dello stesso, una sua indipendenza entro gli standard codificati dal metodo. Il bambino deve lasciarsi andare alle proprie tendenze e costruire una sua personalità in grado di sviluppare uno stato di coscienza di interconnessione con gli altri e l’ambiente esterno.

Il metodo montessoriano è a tutti gli effetti un percorso di accompagnamento che riguarda l’essere in maniera integrale. 

La mente, le emozioni e le azioni funzionano in modo associativo e mai dissociativo. L’obiettivo? Stimolare i bambini a sapersi muovere in armonia con l’ambiente in cui si entra a contatto.

La natura gioca un ruolo fondamentale: uno spazio educativo dove vivere e esplorare il fascino della scoperta. È vero. Non si è più abituati a esplorare e attraversare ambienti naturali, ma risulta difficile negare che la relazione con la natura, specialmente per un bambino, sia il momento in cui si innesca una reattività emotiva e cognitiva con più intensità e facilità. Il bambino, soprattutto nei primi anni di età, è una tabula rasa e la spontaneità dell'ambiente naturale contribuisce a costruire i primi ricordi esperienziali. 

La chiave di interpretazione del metodo montessoriano sta essenzialmente nella lettura interpersonale e personale del proprio percorso di crescita e tempi di apprendimento. Ciò che rende così attuale e prezioso oggi questo modello educativo è proprio il sistema di relazioni che crea e permette di vivere liberamente, facendo del detto “sbagliando s’impara” uno spirito guida senza tempo e età. Il rapporto tra genitori e figli, quello con il sé bambino in tutte le sue fasi di sviluppo e quello con l'altro, vengono esposti alla ricchezza della vita pratica e sensoriale  che può fare concretamente la differenza. 

I giochi montessoriani: gli strumenti di un percorso educativo efficace

Il gioco è il lavoro del bambino.

Maria Montessori

L’ambiente montessoriano deve essere favorevole e accogliente e realizzato in modo da poter permettere lo sviluppo di tutte le facoltà cognitive, sociali e morali di ognuno. Questo tipo di ambiente favorisce il piacere di apprendere senza ricorrere a premi o castighi, ma semplicemente suscitando e stimolando l’interesse del bambino. 

Tutti i materiali e i laboratori, dal più teorico al più pratico, devono concorrere a questa finalità. Ogni attività viene svolta nel pieno rispetto delle tempistiche di apprendimento e della personale propensione di ciascuno. 

Tra i materiali educativi dell’ambiente montessoriano, ma non solo, vi sono i giochi.

Il gioco è un aspetto fondamentale per la crescita dei bambini: si sperimentano potenziali abilità e talenti nascosti e si stimola la partecipazione attiva e la collaborazione con l’altro. Attraverso i giochi, il bambino entra in contatto con le proprie capacità manuali e creative e esplora la sua fantasia.

L’apprendimento spontaneo montessoriano, rispetta le fasi naturali dello sviluppo di un bambino e definisce alcuni punti cardine del suo percorso educativo che si esprimono in alcune specifiche fasce d’età: 0-3 anni, 3-6 anni, 6-12 e 12-18. 

I primissimi anni di vita sono estremamente importanti: si costruiscono i primi ricordi inconsci e permanenti, si delineano le prime tendenze e gusti sviluppando e nutrendo il patrimonio della memoria. Durante la prima fascia di età i bambini si dedicano all'osservazione e all’esplorazione sensoriale. Ecco perché vi è la tendenza a portare qualsiasi oggetto alla bocca: un modo per fare e sentire determinate esperienze. 

Il ruolo dei genitori è costruire un vero e proprio terreno di gioco che attivi le funzioni motorie, intellettive, fisiche e psichiche del bambino. L’adulto fornisce strumenti interessanti e stimolanti e osserva l’arte del fare spontaneo

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